Ho scattato questa foto guardando dal finestrino di un pullman mentre tornavo a casa. Il sole giocava a nascondersi dietro le montagne per non farsi immortalare, mentre gli alberi lo guardavano con l’aria triste di chi chiede: “sei sicuro che vuoi andare via?”.
Chissà se il sole si ricorda degli ultimi baci che ha dato al tramonto, o ha già trovato di meglio su un altro emisfero. Chissà se pensa ancora ci sia qualcosa di bello negli occhi che senza paura di bruciarsi l’hanno fissato per tanto tempo, o se davvero basta che la Terra ruoti un attimo, perché abbia voglia di tramontare dietro altre montagne e accarezzare altri alberi. Chissà se è la stessa cosa far bruciare altri occhi.
Qualcuno una volta mi ha detto che se riesci ad arrivare al cuore di una persona, non hai nessun motivo per temere di essere sostituita. Ci ho ripensato mentre scattavo questa foto, e ho capito che quello che in realtà mi spaventa, più o meno da tutta la vita, è proprio questo: l’eventualità di dovermi rendere conto che arrivare al cuore di qualcuno non mi è mai riuscito davvero, e che mi sono sempre fermata alla pelle. Quanto è facile sostituire qualcuno in questi casi?
Magari potessi avere la sicurezza che il sole certi occhi non se li dimentica.
